L'esperienza raccontata è centrata sull'utilizzo del Counseling con approccio analitico-transazionale in ambito organizzativo, per lo sviluppo delle competenze organizzative e relazionali attraverso un percorso individuale. Questa tipologia di intervento oggi viene prevalentemente presentata alle organizzazioni come attività di "Coaching, applicata soprattutto in situazioni di cambiamento, che richiedono un riorientamento di ruoli e di competenze da parte delle persone e una ridefinizione dei loro confini organizzativi". In questo contesto il coaching è un supporto finalizzato in modo particolare a decontaminare l'Adulto, ad aiutare la persona a riprendere in mano con lucidità la sua situazione e a recuperare le proprie competenze per calarle in un contesto nuovo e diverso, ma meno minaccioso di quanto inizialmente il loro Bambino non abbia sentito. Nel caso raccontato, la complessità della persona coinvolta in questo tipo di cammino, ha richiesto una particolare attenzione nello stare "dentro il confine" del counseling, accertando il limite dell'intervento entro l'ambito organizzativo rispetto ad una situazione personale che avrebbe dato spazio anche ad un percorso clinico.