Compito del counselor che si trova coinvolto in una relazione di aiuto con la persona che sta incontrando una difficoltà, in cui percepisce la perdita del suo potenziale creativo e di problem solving, è quello di riscoprire con la persona stessa quali sono le sue forze interne che lo mettono in movimento verso una determinata meta di vita e su queste costruire un possibile percorso di sviluppo.

Occorre cogliere quale è la direzione che la persona ha scelto per la propria vita dalla lettura degli atteggiamenti, dal linguaggio, dagli elementi di significato della storia che l'altro racconta e che rivive dinnanzi al counselor al quale la narra.

La lettura del problema e la sua soluzione possibile e non magica sono infatti strettamente legate nella diagnosi e nella prognosi all'elemento motivazionale.

La motivazione profonda si coglie dalla lettura del processo della comunicazione, da come la persona si pone col counselor e di fronte al problema, di come parla del problema, dalla lettura degli atteggiamenti che tratteggiano l'altro che si ha davanti nella relazione; a questo tipo di lettura appartengono elementi intuitivi ed elementi di puntuale lettura del processo, attraverso "un terzo occhio" che possa osservare ciò che succede tra il counselor e il cliente, gli elementi della loro relazione qui ed ora rispetto a ciò di cui stanno parlando al fine di costruire un possibile percorso di cambiamento.