I confini nel counseling socio-educativo vengono descritti e definiti presentando la particolare esperienza di accompagnamento nella crescita di minori inseriti in una casa famiglia. L'attività che viene svolta comporta il necessario coinvolgimento di tutti i soggetti della famiglia: coniuge e figli. Il counseling si esercita nella relazione quotidiana e nell'esercizio delle "normali" funzioni genitoriali che è un contesto spazio-temporale non oggettivato: non c'è uno studio o un salottino all'interno del quale il giorno tale dalle ore... alle ore... ci si relaziona con il ragazzo o la ragazza. Il benessere e la facilitazione nella relazione sono direttamente proporzionali alla consapevolezza del proprio copione di vita da parte del genitore affidatario, alla fluidità del dialogo interno e alla libertà da pregiudizi e convinzioni. Questa libertà interiore facilita la specificazione e identificazione dei propri confini, confini che sono riferimento e offrono contenimento nella relazione di counseling.